Mercoledì 5 febbraio ore 15.00 S. Messa a Varigione per la festa di S. Agata. Sospesa la S. Messa delle 8.30. Benedizione con la reliquia.
Il culto di questa santa fu molto esteso nell’antichità, ma le notizie che abbiamo di lei sono pochissime. Si dice che Agata nacque a Catania (ma anche Palermo vanta una simile gloria), da una famiglia nobile e ricca.
La sua bellezza attirò l’attenzione del console della città, Quintino, che la chiese in sposa. Agata si rifiutò perché consacrata con voto di verginità al Signore. Il giovane respinto, dopo aver messo in moto inutilmente tutte le sue risorse per convincere Agata a sposarlo, fino ad affidarla a una donna depravata e maestra di intrighi amorosi, la denunciò come cristiana.
Duramente torturata, Agata restò ferma nel suo proposito anche quando le furono amputate le mammelle. Gettata in carcere, venne miracolosamente risanata. Morì il 5 febbraio 251, in seguito a nuovi e barbari supplizi, sotto gli occhi dei carnefici ammirati ed edificati per il suo eroismo.
Sant’Agata fu da subito vista come un modello di donna cristiana da seguire, ricca nelle migliori virtù, dalla bellezza al coraggio sino alla pazienza e alla forza. Sant’Agata è donna di speranza, ma anche donna libera. La sua libertà procede da Dio: è il prezzo che Cristo Gesù ha pagato con la sua passione, morte e risurrezione, per liberare l’uomo dalla schiavitù del peccato e dalla condizione della morte. Agata era una donna libera perché si sentiva liberata da Cristo, appartenente al Signore.