Si compiono nel 2025 i 1700 anni dal Concilio di Nicea: è provvidenziale ricordare e celebrare quell’evento e approfondire la parola difficile e irrinunciabile che i padri di Nicea hanno formulato per dire la loro fede: il Figlio è della stessa sostanza del Padre.
Come possiamo dire questa verità perché non sia solo una formula da ripetere? Come può l’affermazione della verità della relazione del Figlio con il Padre essere fonte di vita e di pensiero per il nostro tempo e per la proclamazione della verità cristiana a coloro che ci domandano ragione della nostra fede? (Mons. Delpini, Lettera Pastorale 2024-2025)
Quale occasione più propizia che il tempo santo della Quaresima per approfondire le ragioni del nostro credere?
Lo faremo accompagnati dalla catechesi quaresimale di venerdì 14, 21, 28 marzo e 11 aprile nelle nostre chiese, dall’intensità del cammino liturgico e dalla celebrazione della Pasqua che è sempre un ritornare alle origini del nostro credere.
È necessario compiere questo esercizio paziente di approfondimento perché nella confusione dei pareri e delle tante opinioni del tempo presente, la Parola che ci parla di Cristo Risorto possa risuonare come ragione della speranza che ci muove e di testimonianza della bellezza del cristianesimo.