Per un mondo pieno di giustizia, noi mettiamo in pratica il vangelo «Io sono voce di uno che grida nel deserto». Anche noi di fronte alle ingiustizie, alla guerra, alle tante violenze non vogliamo smettere di essere “voce”, di essere portatori di un messaggio che dice che c’è un modo diverso di vivere. Lo abbiamo imparato dal Vangelo. Annunciare è la nostra missione, promuovere la giustizia e la pace è la nostra “beatitudine”, il nostro modo di anticipare la venuta del Signore, nella vita delle persone e nel mondo. La nostra missione è quella “via” che il Signore Gesù è venuto a insegnarci e a indicarci, una strada dove la giustizia si costruisce con il perdono e l’amore reciproco, dove la pace viene cercata a tutti i costi, anche rimettendoci del proprio, dove per ottenere qualcosa di buono serve il dono di sé, dove la speranza consiste nel fare il PIENO DI VITA dall’incontro con Gesù e comunicare – con la voce e con le azioni – che la gioia è possibile ed è dono di Dio. Questo è un appello che facciamo innanzitutto a noi stessi, alla nostra comunità e poi lo gridiamo al mondo. Se vogliamo la pace, noi per primi dobbiamo impegnarci per la pace, là dove siamo chiamati a vivere.