Parrocchia Santi Pietro e Paolo fondata nel secolo XVII
Via Santi Pietro e Paolo, 7 – 23900 Lecco
Tel. +39 0341 496113
Diocesi di Milano – Zona Pastorale III di Lecco – Decanato di Lecco
La Parrocchia di Laorca forma una Comunità Pastorale, denominata “Beato Giovanni Mazzucconi e Beato Luigi Monza” con le Parrocchie di Rancio e di San Giovanni in Lecco.
Abitanti in Parrocchia
1553 nei due rioni di Laorca e Malavedo
Ultime notizie dalla Parrocchia di Laorca
19 gennaio 2025 | MALAVEDO IN FESTA PER IL PATRONO SAN ANTONIO ABATE
Domenica 19 gennaio la nostra Comunità è in festa per la solennità di Sant’Antonio Abate, patrono della chiesa di Malavedo e Santo protettore degli animali domestici. Alle ore 10.30 S. Messa solenne alle ore 15.30 Vespero e Benedizione degli animali sul sagrato della chiesa Saranno disponibili le mele rosse
MESSE DEL 24 E 25 DICEMBRE E DISPONIBILITÀ CONFESSIONI
Ecco il programma delle messe del 24 e 25 dicembre 2024 nella nostra Comunità Pastorale. In allegato trovate anche le date delle disponibilità alle Confessioni. La confessione è un sacramento della Chiesa cattolica in cui i fedeli confessano i propri peccati a un sacerdote per ricevere l’assoluzione e il
DA MARTEDÌ 17 DICEMBRE LA NOVENA IN CHIESA A SAN GIOVANNI
Nasce la Speranza: una Novena per vivere il sogno del Giubileo da martedì 17 in chiesa a San Giovanni – ore 17.00. Il cammino di questa Novena di Natale accompagna i ragazzi in un viaggio fatto di porte simboliche da attraversare e incontri significati da vivere. Ogni tappa diventa
Sabato 21 dicembre arriva nelle nostre chiese la Luce della pace da Betlemme
Il Dio della speranza ci riempie di gioia e di pace. Sabato 21 dicembre i catechisti e le famiglie dei ragazzi di quinta elementare andranno in stazione a Milano o Lecco per accogliere la luce della pace Accesa alla lampada a olio nella Chiesa della Natività a Betlemme, da lì,
INVITO AI BAMBINI A PARTECIPARE ALLA MESSA DI DOMENICA 22 A SAN GIOVANNI
Per la VI Domenica di Avvento. Carissimi genitori, desideriamo rivedervi per questa celebrazione di Avvento: Domenica 22 dicembre 2024 ore 10.30 a S. Giovanni I vostri bimbi, piccoli cristiani, rallegreranno questa celebrazione che ci vedrà riuniti per ricordare l’annuncio dell’Angelo a Maria per la nascita di Gesù. Il “si”
CAPODANNO IN ORATORIO A LAORCA | PRENOTA ENTRO IL 15 DICEMBRE
La Proposta è per tutta la Comunità Pastorale. Aspettiamo assieme il 2025 con una cena condivisa, musica, divertimento e brindisi di mezzanotte all’oratorio di Laorca a partire dalle 19.30.Aspettiamo assieme il 2025 con una Cena Condiviso, Musica, Divertimento e Brindisi di mezzanotte Prenotazioni entro il 15 dicembre fino a
AVVENTO 2024 – APRI LE PORTE A GESÙ, SPERANZA PER L’UMANITÀ
Questo Avvento apre le porte! Se apriamo le porte a Gesù TUTTO CAMBIA, la nostra vita si trasforma e prende una direzione nuova. Nella II domenica di Avvento ci viene chiesto: apri la porta della fede! Significa lasciare entrare Gesù nella nostra vita, permettendo al suo amore di trasformare
AVVENTO 2024 – APRI LE PORTE A GESÙ, SPERANZA PER L’UMANITÀ
Se apriamo le porte a Gesù TUTTO CAMBIA, la nostra vita si trasforma e prende una direzione nuova, È Gesù che viene a bussare perché gli apriamo e lo riconosciamo, ricevendo in dono la sua stessa grazia (Ti basta la mia grazia…). Quando lo incontriamo, Lui ci offre tutto
GIORNATA DIOCESANA CARITAS | RACCOLTA VIVERI NELLA NOSTRA COMUNITÀ
Domenica 10 Novembre, solennità di Cristo Re, si celebrerà la Giornata Diocesana Caritas e la Giornata mondiale dei poveri per la Diocesi di Milano. “Basta. L’amore che salva e il male insopportabile. La Pace: utopia concreta e quotidiana” il titolo scelto per quest’ anno. Nella proposta pastorale 2024-2025 il
NATALE 2024 | Modalità Benedizione case
Nella lettera alle famiglie per il Natale, il nostro Arcivescovo Delpini scrive: “Viviamo il Natale come una annunciazione: vengono ancora gli angeli, ma non per celebrare un passato. Gli angeli vengono a portare i doni di Dio che aiutano a vivere: come Gesù si è fatto uomo, così gli
Sul nome “Laorca” mi pare di capire che l’interpretazione comune faccia riferimento ad un animale “Monstrum” > la Orca, che si rifugiasse nelle grotte sopra il paese. La fantasia popolare era facilmente portata a raccontare queste presenze misteriose fuori dell’abitato.
Io vi troverei un’altra spiegazione più semplice e pratica proprio leggendo gli atti del ’500, dove il toponimo è scritto con due aspirate: “Horcha” > forca, come nella lingua spagnola, strumento agricolo. Anche Rancio deriva da Ranzo > ranza. Malavedo poi stava scritto così: Mal haver. Ogni commento è superfluo.
Alcune curiosità
Come nasce la Parrocchia
Consultando l’anagrafe nasce spontanea una prima domanda: se il primo parroco è presente in Laorca a partire dal 1632, quale forma di assistenza spirituale veniva assicurata in precedenza? Ed ancora, quali sono le notizie certe di una qualche presenza di vita cristiana nel territorio della parrocchia?
Nel Liber Notitiae Sanctorum Mediolani, databile tra il 1304 ed il 1311 si legge:
… in plebe Leuco… Lauorcha ecclesia sancti johannis baptistae (colonna 164 b).
Nella relazione fatta in occasione della visita del Card. Gabriele Sforza a Lecco l’8 luglio 1455 si descrive come sotto questa prepositura stanno le chiese del territorio, tra cui:
…Ecclesia Sancti Petri de Laurcha.
Mi pare di capire che la chiesa di S. Pietro fosse già eretta e funzionasse come chiesa di riferimento, senza che si parli di quella del cimitero.
San Carlo Borromeo visitò Lecco sia nel 1566 che nel 1583 e pur non avendo testimonianze dirette, posso presumere da alcune date certe della parrocchia di Varenna che potrebbe essere passato da Laorca nell’ottobre del ’66 perché a Varenna trovai scritto che
…arrivò nella sera del primo novembre, venendo da Esino.
La seconda volta, invece, fece il percorso inverso perché, venendo dalla Svizzera, allora diocesi di Milano, via lago, si fermò a Varenna il 5 agosto 1582 per poi proseguire per la Valsassina e quindi facendo tappa anche a Laorca.
Si tenga presente che la statale 36 è solo del 1821, come riporta una lapide in territorio di Varenna:
Francesco I, Cesare Augusto, ha aperto questa strada fra le spaccate rocce da Lecco fino alla sommità del lago e congiungendo così Milano con Chiavenna e Bormio.
L’unica strada era quella ancora oggi frequentata da tanti turisti e detta “Il sentiero del viandante”.
Se prendiamo San Carlo come modello di attenzione per i suoi fedeli dobbiamo tenere presente che egli si riservava le visite in città durante i periodi dell’Avvento e dalla Quaresima fino a Pentecoste. Quelle fuori Milano invece erano distribuite nel brevissimo periodo che va dall’Epifania alla Quaresima, solitamente verso la bassa milanese e più a lungo, da dopo Pentecoste fino all’Avvento, per le chiese alla estrema periferia della diocesi. Si tenga presente che il mezzo più veloce era la carrozza ed anche quella non era sempre adatta, come si legge nel processo di Canonizzazione; a Premana saliva su per gli scoscesi, graffignandosi con le mani sì come van le capre su per i monti.
È da questa relazione in occasione della visita pastorale di S. Carlo che nei Decreti si notano questi particolari tra i redditi della prepositura di Lecco, come pare riferiti a Laorca:
… Cappella Curata della Orca sotto la Prepositura
Chiesa di S. Pietro, discosto da Lecco due miglia, consecrata
Chiesa di San Giovanni
Chiesa di S. Antonio consecrata verso l’altare
Il Cappelano Curato è messer prete de Minetti de Claro [Glarona?], Dominio de Elvetici
Scuola del Corpus Domini
Scuola di S. Pietro martire
Scuola della dottrina.
Fuoghi 77, anime 325. Anime da comunione 230. Provisioni 230 con la casa fornita. Si comprende tutta la cura sotto tre miglia, bel luogo.
Del curato poi si dice che:
… ha 54 anni. Mandato dal Vescovo Antonio da Melegnano, privo dei documenti per averli persi… compie le funzioni dal gennaio 1568. Predica nei giorni festivi, attende alla scuola della dottrina cristiana e ne capisce qualcosa. Per le cose sacre, poco. È idoneo per insegnare la dottrina cristiana. Abita nella casa di parenti e lo serve una sorella di 70 anni che ha in casa una figlia sposata. È ubbidiente. Ha una mano paralizzata e trema (Arch. Dioc. Sez. X, Pieve di Lecco).
Il cardinale Federico Borromeo avrebbe fatto due visite a Lecco: la prima nel 1605, di cui si dubita della sua effettuazione, e la seconda nel 1608, di cui si ha abbondanza di decreti.
Anche nella seconda visita il cardinale si è sentito male, per cui la seconda parte, quella sulla sponda occidentale del lago, venne effettuata dal visitatore Albergati. Dai decreti di questa visita si ricorda:
…la Chiesa vicecurata di S. Pietro in loco Laurcae
la Chiesa semplice di S. Antonio in località Malaverio sotto i confini di Laorca.
La Chiesa semplice di S. Giovanni nei confini di Laorca.
Circa i decreti pubblicati dopo la visita dell’arcivescovo abbiamo una poderosa documentazione fatta da mons. Carlo Marcora nel 1979, a cura della Banca Popolare di Lecco e da cui ho preso le note più colorite e significative.
Lo stesso anno 1608 il giorno due di luglio, l’Ill.mo e Rev.mo Signor Cardinale visitò la Chiesa viceparrocchiale di Laorca, Pieve di Lecco e le Chiese di San Giovanni Crisostomo e di S. Antonio che sono entro i suoi confini.
Nel decreto si annota che molti venivano a confessarsi nelle chiese di Laorca, ma il vicecurato poteva assolvere solo i suoi, per cui il cardinale concede la facoltà di attendere alle confessioni di tutti, purché abbiano fatto la Pasqua con il proprio parroco. E questo era un modo per esercitare un controllo sui propri fedeli, durato fino a pochi decenni fa.
Si tralascia la descrizione della chiesa principale per registrare invece quanto viene detto sul vicecurato ed i fedeli…
La casa del viceparroco
La casa del vice parroco è vicina alla Chiesa e distante da essa 10 passi. È divisa in vari locali: due inferiori e altrettanti superiori. Alla casa è unito un giardino, al quale si passa attraverso un ambiente sotterraneo, presso il quale è costruita la cantina.
I redditi del beneficio
Questo beneficio viceparrocchiale non ha beni terrieri, ne redditi fissi, ma gli abitanti sono tenuti a pagare al Rettore lire 360 ogni anno dai redditi dei Vicini come risulta dalla convenzione stipulata tra il Viceparroco e la popolazione.
Le usurpazioni
Nessun bene è mai stato usurpato.
Il rettore
Rettore di questa chiesa è prete Francesco Coffetti, sacerdote bresciano, del paese di Nigoline [BS], il quale, mentre era vacante questa chiesa per la partenza di prete Graziano Danelli che aveva ottenuto un altro beneficio, fu provvisto di essa per autorità ordinaria, il 25 Maggio 1601, come risulta dalle lettere di collazione e provvisione fatte dal reverendo monsignor Antonio Albergato vicario generale, il 20 Giugno 1601, che egli ha regolarmente presentato; ha poi preso possesso il giorno 24 dello stesso mese e anno.
Serve in chiesa un ragazzo laico di dodici anni, senza che si sia chiesta facoltà al Vicario generale, senza cotta, vestito indecentemente, a piedi nudi, con grande irriverenza per così grande sacrificio.
Le anime e il popolo
Coloro che sono in età di ricevere il sacramento dell’Eucaristia, di ambo i sessi, sono 309; complessivamente gli abitanti sono 450.
La cura d’anime affidata al Viceparroco di questa Chiesa è facile, poiché non vi sono cascinali o frazioni lontane dalla stessa Vicinanza di Laorca.
Non c’è il Libro per elencare i morti. Il Viceparroco per i funerali e le esequie percepisce 20 soldi. Ogni volta che si fa [il funerale] il Prevosto riceve un emolumento doppio; però se per qualche impedimento il Prevosto non può partecipare, allora il Viceparroco guida il funerale.
Tutti coloro che possono ricevere l’Eucaristia hanno soddisfatto il precetto della Chiesa.
Non vi è alcun concubinario. Nessun usuraio. Nessun bestemmiatore.
Non vi sono meretrici pubbliche. Non vi sono assassini.
Non vi sono coniugi separati né conviventi.
Nessuno che abbia contratto matrimonio in grado proibito dalle leggi.
Nessuno è dedito a superstizioni, a venefici o ad arti magiche.
Nessuno che si comporti senza riverenza in Chiesa. Nessuno che sia solito profanare i giorni festivi con opere servili, con balli, con gazzarre, festini o cose del genere.
Non vi sono giocatori di dadi o d’azzardo e che abusino delle loro case per questi giochi.
Osti: Martino Bellavita, Andrea Mazzucconi, Francesco Crotta, Bernardino Cima.
Non vi è nessun medico. Nessun chirurgo. Nessun notaio.
Maestro è il Vice parroco.
Uomini adatti a esercitare opere pie: Bernardino Crotta, Andrea Poli, Costantino Mazzucconi e Antonio Nicolini.
I padri di famiglia sono 63, i poveri sono 10.
Le vedove sono 21.
Gli orfani sono 8.