Nel suo messaggio augurale ai fedeli ambrosiani all’inizio del nuovo  anno, l’Arcivescovo di Milano, monsignor Mario Delpini, confessa il suo  desiderio «di accompagnare ogni giorno con una benedizione del  Signore». E definisce il 2024 «l’anno della fiducia», quella che trova il  suo fondamento in Dio che, come ci ha rivelato Gesù, «è fedele, ci ama  e ci dona la sua vita». Una fiducia nella capacità di «pregare un po’  meglio» e di «avere più stima di noi stessi». Delpini sottolinea che  «non abbiamo ancora messo a frutto tutto quello che c’è dentro di noi»,  in termini di «talenti, risorse, possibilità, pensieri, affetti…».

Ma «sotto  lo sguardo di Dio» è possibile riconoscere di essere capaci «di fare  meglio, di fare di più, di amare con cuore più semplice e puro, di  pensare con pensiero più libero e audace». Fiducia legata anche alle  «buone ragioni per avere stima degli altri», che non sono «sagome» classificate «in modo sbrigativo», ma persone «che hanno un cuore,  una mente, delle ferite, delle risorse». E che, se guardate «con  benevolenza», rivelano «quanto bene possono darci e farci». Gli altri,  allora, «meritano fiducia, meritano stima e meritano di essere provocati  a esprimere il bene che possono fare per noi e per tutti».