Visione del Film THE WAY in oratorio a San Giovanni, dibattito e merenda birmana  Al limitare della giungla, al confine tra Thailandia e Myanmar, una decina di persone è seduta in cerchio in un prato. Le loro voci si uniscono in un canto che invoca la pace. Sulle guance di ognuno tre strisce bianche, che simboleggiano la forza dei legami familiari e della fratellanza. Sono uomini, donne e bambini che condividono la stessa sorte, esuli e rifugiati birmani scappati in Thailandia. La canzone finisce e la scena si sposta in una falegnameria, dove il gruppo è alle prese con la costruzione di una casa. La casa è una metafora, simbolo del desiderio di tornare in Myanmar, dove gli esuli sperano di convivere pacificamente con i diversi gruppi etnici del paese. Mentre l’atmosfera all’interno della falegnameria è allegra, appena fuori, un cartello con la scritta ‘campo minato’ serve da avvertimento: chi cerca di tornare in Myanmar rischia la vita.

Girato con un telefono cellulare, il film è il primo musical nella storia del Myanmar. “Ho deciso di fare un musical perché sono un cantante e volevo dimostrare che la creatività non può essere fermata dalla tirannide dei militari”, racconta l’autore e regista Lynn Lynn. Lynn Lynn era già un musicista e compositore di fama nel suo Paese quando decise di mettersi al servizio di Aung San Suu Kyi come guardia del corpo durante le campagne politiche dal 2010 al 2020, pur mantenendo la sua attività di cantante.

Durante tutta la Quaresima, a ogni incontro, sarà possibile fare un’offerta per la popolazione del Myanmar.